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giovedì 30 ottobre 2014

Persuasione e retorica. Fammi parlare con tuo figlio

Si cambia registro. Dopo i servizi sociali e il tribunale per gli studenti valsusini l’inverno scorso, un anno dopo, Stati Uniti in Sicilia e Co.Civ. in Liguria entrano nelle scuole. 


Persuasione e rettorica, scritto nel 1910, fu il libro che rese famoso il povero Carlo Michelstaedter, senza ch’egli di tale fama potesse godere in vita. Non che la retorica serba in grembo, per sua natura, il tossico che conduce a ineluttabile suicidio chi la frequenti. Certo è che in questi giorni il suo uso, più che persuadere solleva malumori, ritorcendosi con ellittico ritorno a boomerang direttamente su chi contava di farvi perno.

Sono state giornate memorabili il 28 e  il 29 ottobre a Palermo per 27 giovani siciliani, che han preso parte al workshop Youth Leadership Program. Due giorni organizzati niente po’ po’ di meno che dal Dipartimento di Stato Usa, dal Consolato Generale degli Stati Uniti e dalla Youth Service America. Tutto uno sfavillio di stelle (e strisce) lì dove il No Muos ha le antenne accese al pari dello statunitense, anche se per ragioni opposte. Appunto non si è scomodata l’insegnante madrelingua, bensì Katherine Gerber di Youth Service America organizzazione con sede a Washington DC “il cui scopo è aiutare i giovani a diventare i leader di domani” scrive BlogSicilia. Forte apprezzamento da parte del sindaco Leoluca Orlando. Forte puzza di bruciato alle nari degli attivisti No Muos che rimbalzano la notizia sul web, chiosando “Continua l'opera di persuasione degli Usa nei confronti dei giovani siciliani”.
A mille chilometri di distanza, stessi giorni, 80 genitori di Campomorone (Genova), interessato dai lavori del contestato Terzo valico si sollevano. Co.Civ., general contractor per i lavori dell’alta velocità, ha imbastito il “Progetto educational per la scuola primaria”. E ai genitori non va giù. Non va giù ai comitati di cittadini, alle associazioni sindacali. Non va giù che un’azienda privata sieda in cattedra per ammannire ai figli proprio di chi lotta contro il Terzo valico pregio e utilità della Grande opera; perché “i bambini a cui vorrebbero insegnare la magnificenza delle grandi opere sono proprio coloro che già pagano più di tutti il progressivo peggioramento della qualità della vita che l’apertura dei cantieri del Terzo Valico sta causando” (notavterzovalico.info). Riportiamo in calce il testo della lettera.
Sarà che come sempre si è indietro di quei vent’anni rispetto alle stelle e strisce di cui sopra, e anche lo stupore, ormai,  non dovrebbe avere albergo. Sarà che Naomi Klein, nel suo No logo, descrisse la condizione di scuole a stelle e strisce obbligate a sottoporre gli allievi a “un’esposizione pubblicitaria televisiva” tra una lezione e l’altra, pur di non perdere i fondi di chi la pubblicità la pagava. Sarà che “si devono prendere da piccoli”. Ma pure la scuola rimane l’istituzione che dovrebbe formare cittadini coscienti, e vivaddio ribelli e recalcitranti, e non sudditi acquiescenti con un vocabolario ridotto al “Signor sì”. Ah già! “Yesmen” è dizione inglese.
M.B. 30.10.14

Gruppo Valverde No Tav
Al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Campomorone – Ceranesi sig. Mario Persi,
A tutti gli insegnanti delle scuole elementari di Campomorone,
All’Ufficio Pubblica istruzione del Comune di Campomorone,
All’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria
Ci giungono in questi giorni notizie di un progetto che il Cociv ( consorzio costruttore del Terzo Valico dei Giovi ) intende promuovere in 200 scuole sul territorio ligure e piemontese: con esso si propone di divulgare fra i giovani alunni delle scuole elementari, e le loro famiglie “consenso e conversazioni positive” intorno al Terzo valico e alle grandi opere in generale, riteniamo perciò opportuna la stesura di questa lettera.
Questa lettera vuole essere un appello a voi che occupate le posizioni necessarie per impedire l’avvio di questo progetto.
Per stessa ammissione di Cociv questa iniziativa dovrebbe essere mirata a creare consenso intorno alla costruzione del Terzo valico, investendo i giovanissimi studenti con informazioni faziose e di parte, fornendo loro del materiale “ludico – didattico” per insegnare, giocando, quanto siano belle le grandi opere, invitandoli poi a portare in famiglia tutta questa positività con cui Cociv intende inquadrarli.
Riteniamo questa iniziativa di una gravità assoluta, perché coinvolge la parte più indifesa della nostra società, che ancora non possiede tutti gli strumenti e le informazioni necessarie per valutare ciò che verrà loro raccontato.
Vi chiediamo perciò di valutare bene voi l’opportunità di permettere a funzionari di Cociv di elevarsi ad educatori: funzionari di aziende coinvolte in una miriade di reati ambientali, fiscali e contro le persone, che davvero non hanno nulla da insegnare ai nostri figli.
Consentire ad una azienda privata di entrare nella scuola pubblica per promuovere il suo prodotto, realizzato in un contesto così torbido e controverso, va davvero contro le regole del buon senso e nulla ha a che vedere con la formazione e l’educazione degli alunni delle elementari, ma anzi, assomiglia molto ad un tentativo di lavaggio del cervello per scongiurare future contestazioni che potrebbero interferire col profitto che queste opere portano ai relatori di questi corsi.
Spesso assistiamo a dibattiti, anche a livello nazionale, su quanto sia importante offrire ai bambini un ambiente scolastico degno e rispettoso di tutte le sensibilità, crediamo quindi che questa sia l’occasione giusta per salvaguardare l’integrità dei bambini dalle ingerenze degli adulti e siamo certi che, aldilà di ciò che possiate pensare sul Terzo valico, converrete con noi che i nostri bambini vadano lasciati fuori da questa “operazione simpatia”.

Saluti.

Genitori di Campomorone primi firmatari dell’appello.

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