Chelsea Hotel
Sherill Tippins
Edt, 2014, 23 euro
Con i suoi dodici piani di
mattoni rossi nella 23esima di Manhattan, il Chelsea Hotel è stato il luogo in
cui la cultura americana ha forgiato la propria originalità. Dopo anni di
ricerche, Sherill Tippins ci offre la cronaca più autentica di quanto accadde
in questa “fantasilandia comunitaria”.
Pionieristico esperimento di
modello sociale ideato da Charles Fourier, divenne ben presto crocevia di
artisti di ogni genere, che resero viva la sua idea di un mondo nuovo, liberato,
creativo e produttivo.
Estro, follia, ricchezza e
povertà, successi e fallimenti, droga e suicidi, ma soprattutto arte e correnti
di pensiero. Qui vissero Mark Twain e Thomas Wolfe, Dylan Thomas e Edgar Lee
Masters, John Sloan e Jackson Pollock, Gore Vidal e William Burroughs,
Tennessee Williams e Stanley Kubrick, Jimi Hendrix e Joni Mitchell, Franz Kline
e Janis Joplin.
Al Chelsea, Antonin Dvořák cercò
le radici di una nuova musica americana; Arthur Miller scrisse la sua piéce dedicata
a Marilyn Monroe, sullo stesso piano in cui Andy Wharol girò le scene di Chelsea Girls. Qui Arthur C. Clarke scrisse 2001:
Odissea nello spazio e Bob Dylan compose l’album Blonde on blonde. Qui vissero e morirono Sid Vicious e Nancy
Spungen.
Dopo oltre un secolo e mezzo di
vita, intere generazioni di artisti erano nate e vissute al Chelsea.
“La gente diceva che al Chelsea
accadevano magie. Per circa 10 dollari alla settimana si poteva affittare una
stanza accanto a Edie Sedgwick o perder tempo sul tetto con Allen Ginsberg”.
Massimo Bonato
Le Monde Diplomatique 15 maggio 2014
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