La città impoverisce. Il progetto Quando la città soffre indaga l'eterogeneo mondo della povertà urbana odierna, la sofferenza e il disagio.
La città non somiglia più a quella percorsa dal flâneur baudelairiano, ma sempre più a quella degli emarginati di Dickens. Con la differenza che industria e mercati del passato erano pressoché agli albori, e a fianco alla povertà il “progresso” inaugurava un culto senza ateismo.
Il regresso economico alla quale
buona parte del pianeta è sottoposto invece di creare ricchezza e povertà,
impoverisce solamente. Se ne accorgono le grandi città, come Torino, in cui
secondo dati della Caritas del 2011, ormai superati, i nuovi poveri erano allora
già 100.000, pari cioè al 10% della popolazione.
La condizione si è inasprita e ai
margini viene spinto chi ancora non riesce a rientrare però neanche nell’immaginario
comune del “povero”. Non è il clochard
dell’angolo che si saluta per sentirsi solidali allungando una moneta
svogliatamente. Non è neanche il ragazzo con cane e capelli arruffati. È la
classe media che stenta a corrobarare algebricamente la sua medietà scivolando
spesso verso lo zero assoluto quando non ancora più facilmente verso debiti
insoluti. E verso la disperazione e la strada.
La strada non è più frequentata
solo da chi un posto nell’immaginario collettivo l’ha sempre avuto, in strada
finisce sempre più spesso gente che la strada non la conosce, e che non sa come
reagire alla povertà, né psicologicamente, né tanto meno materialmente.
Quando la città soffre è
un progetto che questo vuole indagare, un’indagine antropologica e sociale volta
a riavvicinare al centro i margini. E non, appunto, il margine, ma la composita
massa ormai del tutto eterogenea che compone la nuova povertà urbana. Le tante
diverse storie che hanno condotto donne e uomini a chiedere aiuto a enti e a
centri di assistenza, alla Caritas. Gente senza ormai lavoro né casa.
Quando la città soffre è
un documentario che vuole condurre attraverso la sofferenza e il disagio di chi
non ha più nulla.
“Lo studio prevede una parte
scritta e una parte di documentario video che racconti con rispetto e profonda
empatia la quotidianità delle persone che vivono l'esperienza della precarietà,
dell’emarginazione e della strada” si legge sul progetto.
È in corso il crowdfunding per
poter concludere la fae di post-produzione del documentario al quale si può
aderire attraverso il sito di Produzioni dal Basso
“La finalità ultima del progetto
consiste nel fornire uno strumento capace di generare nuove forme di
riflessione e animare nuove modalità di intervento per i poveri”.
Il 20% dei fondi raccolti con il
crowdfunding verrà devoluto all'associazione Clochard alla riscossa per il loro
progetto “Un sacco di vita”, che ha lo scopo di acquistare sacchi a pelo per le
persone in strada e consegnarli direttamente a loro. Perché non muoiano, per il
freddo e l’ipotermia del dormire in strada.
Quando la città soffre http://quandolacittasoffredoc.wordpress.com/
Produzioni dal Basso http://www.produzionidalbasso.com/pdb_3167.html
Quando la città soffre http://quandolacittasoffredoc.wordpress.com/
Produzioni dal Basso http://www.produzionidalbasso.com/pdb_3167.html
Massimo Bonato 19.02.14
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